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Mercoledì, 27 Febbraio 2019 12:31

Sicurezza stradale: novità sull'obbligo di cinture di sicurezza

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Cambiano le cose per tutti i conducenti d’auto che decidono di portare con sé dei passeggeri: da ora in poi, infatti, ci sarà l’obbligo di controllare che le persone presenti nel veicolo abbiano la cintura allacciata e che tutto segua le norme imposte dal codice della strada.

Perché?

Perché lo dice la Cassazione con una recente sentenza (numero 2531/19) emessa in Calabria.

Vediamo tutto nel dettaglio.

Il fatto

Una signora ha subito delle ferite mentre si trovava in auto come passeggera e, secondo quanto riporta Diritto e Giustizia, avrebbe citato in giudizio la compagnia assicurativa, il proprietario del veicolo e la conducente per avere un risarcimento di tutti i danni subiti.

I giudici, secondo quanto riportato dall’avvocato Alessandro Villa, hanno stabilito che il conducente dovrebbe sempre controllare che il passeggero si trovi in un assetto assolutamente conforme a quanto stabilito dal codice della strada.

Questo, in parole semplici, vuol dire che chi sarà alla guida dovrà verificare non solo che la macchina sia idonea a circolare sotto un profilo strettamente tecnico, ma avrà anche l’obbligo di controllare che tutti i passeggeri utilizzino il sistema di ritenzione presente, ovvero le cinture di sicurezza.

Cosa succede, però, se il passeggero rifiutasse di seguire tale norma?

Il Supremo Collegio ha osservato che tale scelta, anche se volontaria, non può integrare un valido assenso alla lesione da parte del trasportato (la salute è un diritto indisponibile) ne può escludere la responsabilità del conducente come, invece, aveva ritenuto il Giudice di merito.

Questo, infatti, vorrebbe dire che se il passeggero dovesse subire delle lesioni in seguito all’incidente potrebbe comunque citare in giudizio il conducente che, non pretendendo l’utilizzo dei sistemi di sicurezza, ha certamente concorso alla causa del danno.

Il concorso di colpa

Nella sentenza, la Corte anche precisato la percentuale a cui può essere condannato il guidatore negligente: per ora, è stato quantificato nel 30% del danno subito, con l’intento di responsabilizzare il conducente e introdurre un vero e proprio obbligo di controllo; qualora non ci fossero le condizioni necessaria, da parte del trasportato, il conducente si può rifiutare di partire.

La violazione di tale obbligo non ha un mero rilievo civilistico ma può anche essere fonte di una responsabilità in sede penale. Per converso il guidatore non ha alcuna responsabilità sotto un profilo amministrativo e, pertanto, solo il passeggero potrà essere sanzionato per l’omesso utilizzo fatto salvo che non si tratti di minori.

Le multe e le sanzioni

In Italia il mancato utilizzo delle cinture di sicurezza è l’infrazione più ricorrente, seconda solo all’eccesso di velocità.

Nel primo semestre del 2018, la Polizia Stradale ha multato 47.736 persone.

Le multe sono notevoli (da un minimo di 80€ a un massimo di 323€ per conducente e per passeggero maggiorenne) e comprendono anche la decurtazione dei punti dalla patente.

Il mancato utilizzo non è l’unica multa che riguarda le cinture di sicurezza: se non allacciata correttamente è previsto un verbale che va da un minimo di 40€ a un massimo di 162€ in aggiunta a una decurtazione di cinque punti dalla patente.

Ci sono poi casistiche particolari: se il passeggero senza cintura, per esempio, è maggiorenne, il conducente è tenuto a pagare la multa prevista (ancora tra gli 80 e i 323 euro), e si vedrà togliere anche in questo caso cinque punti dalla patente. Nel caso di recidiva, l’importo minimo e massimo della sanzione rimane lo stesso, ma a questi viene aggiunto un periodo di sospensione della patente tra i 15 giorni e i due mesi.

 

Insomma, la cintura di sicurezza si conferma uno strumento importante per salvare la vostra e per salvaguardare anche le nostre finanze.

Letto 2147 volte Ultima modifica il Martedì, 26 Marzo 2019 14:31

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